Quando bisogna consultare il proctologo?
1. Sanguinamento rettale o anale che si osserva alla fine della defecazione o anche a distanza dalla stessa
2. Prolasso alla defecazione o anche durante sforzi lievi come stare in piedi a lungo
3. Prurito anale persistente, sintomo di una scarsa igiene ma anche segno aspecifico di molte malattie del retto e dell’ano. Il prurito può essere causato anche da malattie della pelle come eczemi o psoriasi
4. Rigonfiamenti o masse perianali e del retto, espressione di ascessi o tumori
5. Incontinenza fecale, le cui cause possono essere molteplici
6. Cambiamenti nel modo di andare in bagno, diarrea o stitichezza persistente. Necessità di aiutarsi durante la defecazioni con clisteri o con le mani. Plurimi episodi di defecazione nel giro di poche ore
7. Dolore anale o rettale le cui cause possono essere molteplici, ragadi emorroidi ma anche malattie sessualmente trasmesse, radioterapia o infiammazioni aspecifiche
8. Storia famigliare di tumore del colon, del retto o dell’ano
Che cosa succede durante una visita proctologica?
La visita proctologica inizia con la raccolta dell’anamnesi, cioè di tutte le informazioni inerenti la visita. Documentazione di visite precedenti o esami inerenti o precedenti interventi sono importanti.
La visita vera e propria inizia con l’ispezione locale, la ricerca di anomalie o irregolarità sia della zona perianale che del canale anale e del retto. Inoltre la visita comprende l’anoscopia, che utilizza uno strumento delicato che serve per visualizzare le pareti all’interno.
Al termine della visita, il proctologo discute con il paziente e propone il trattamento ideale; richiede, se necessari, ulteriori accertamenti che sono importanti per intraprendere un percorso medico o chirurgico.
Una visita proctologica, oltre a essere importante nella prevenzione dei tumori, può migliorare sensibilmente la vita quotidiana del paziente.