IBS Gonfiore addominale e Stress
IBS, gonfiore addominale e stress: il ruolo della dieta FODMAP nella sindrome dell’intestino irritabile
La Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) è una condizione funzionale del tratto gastrointestinale che colpisce milioni di persone, soprattutto donne, tra i 20 e i 50 anni. I sintomi più comuni includono dolore addominale, gonfiore, meteorismo, alterazioni dell’alvo (diarrea, stitichezza o alternanza di entrambe). Nonostante non comporti danni anatomici evidenti, l’IBS può compromettere gravemente la qualità della vita.
IBS: una sindrome multifattoriale
L’esatta causa dell’IBS non è ancora del tutto chiara, ma sappiamo che esiste una combinazione di fattori:
- alterata motilità intestinale,
- ipersensibilità viscerale,
- disbiosi del microbiota intestinale,
- infiammazione a basso grado,
- connessione cervello-intestino alterata.
Spesso, un ruolo determinante è giocato dallo stress: situazioni di ansia, tensione emotiva e disturbi del sonno possono accentuare i sintomi, innescando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Gonfiore addominale: sintomo chiave
Il gonfiore (o "bloating") è uno dei sintomi più frustranti per chi soffre di IBS. Spesso non corrisponde a un reale aumento del volume addominale, ma è percepito in modo amplificato a causa dell’ipersensibilità viscerale. Tuttavia, in molti casi è anche legato a fermentazioni batteriche e accumulo di gas nell’intestino, provocato da alimenti non digeriti correttamente.
La dieta FODMAP: un approccio innovativo
Negli ultimi anni, la dieta a basso contenuto di FODMAP si è affermata come uno degli strumenti più efficaci nella gestione dell’IBS. FODMAP è un acronimo che indica un gruppo di carboidrati a catena corta scarsamente assorbiti nell’intestino tenue:
- Fermentabili
- Oligosaccaridi (es. fruttani, galattani)
- Disaccaridi (es. lattosio)
- Monosaccaridi (es. fruttosio in eccesso)
- And
- Polyols (es. sorbitolo, mannitolo)
Questi zuccheri fermentano facilmente nel colon, producendo gas e richiamando acqua, aggravando gonfiore, meteorismo e alterazioni dell’alvo.
Le fasi della dieta FODMAP
La dieta FODMAP non è una dieta da seguire per tutta la vita, ma un percorso strutturato in tre fasi:
- Eliminazione: esclusione degli alimenti ad alto contenuto di FODMAP per 4-6 settimane.
- Reintroduzione: reintroduzione graduale dei singoli gruppi per identificare quelli responsabili dei sintomi.
- Mantenimento: personalizzazione della dieta a lungo termine, evitando solo i FODMAP problematici.
È fondamentale che questo percorso sia seguito sotto la supervisione di un professionista, per evitare squilibri nutrizionali e garantire un risultato efficace.
Stress e intestino: un dialogo continuo
Il cosiddetto "asse intestino-cervello" è sempre più al centro dell’interesse scientifico. L’intestino è un vero e proprio "secondo cervello", dotato di un proprio sistema nervoso e in costante dialogo con il sistema nervoso centrale.
In chi soffre di IBS, lo stress può peggiorare la sintomatologia tramite un aumento della motilità intestinale, della percezione del dolore e dell’infiammazione mucosale. Per questo motivo, la gestione dello stress è parte integrante del trattamento, accanto alla dieta e agli eventuali integratori.
Il supporto della nutrizionista: un approccio integrato
La Dott.ssa Maria Vittoria Vannoni, Biologa Nutrizionista del Poliambulatorio IGEA di Piacenza, propone percorsi specifici per la gestione dell’IBS e dei disturbi funzionali intestinali. L’obiettivo è ritrovare il benessere digestivo attraverso un’alimentazione bilanciata, personalizzata e consapevole.
Dopo una valutazione clinica e dietetica, la Dott.ssa Vannoni guida il paziente nella fase di eliminazione e reintroduzione dei FODMAP, monitorando i sintomi e adattando la dieta in base alla tolleranza individuale. Quando necessario, propone interventi combinati con tecniche di rilassamento e mindfulness o integra il percorso con probiotici mirati.
Conclusione: imparare ad ascoltare l’intestino
La sindrome dell’intestino irritabile può essere debilitante, ma non è senza soluzione. Attraverso un approccio multidisciplinare, centrato sulla persona, è possibile ridurre i sintomi e migliorare sensibilmente la qualità della vita.
Biologa Nutrizionista Poliambulatorio IGEA Piacenza
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