Il ruolo dell’Ematologia nei disturbi complessi

5 ottobre 2025


Quando la diagnosi si perde: il ruolo dell’Ematologia nei disturbi complessi

A cura del Dott. Giuseppe Rossella, Direttore Sanitario del Poliambulatorio IGEA di Piacenza


Nel panorama della medicina moderna assistiamo a un fenomeno sempre più frequente: pazienti che rimbalzano da uno specialista all’altro, passando per il Pronto Soccorso senza ricevere risposte definitive. È il caso di un giovane paziente di 18 anni, seguito per problematiche neurologiche e psichiatriche, la cui storia clinica evidenzia i limiti di un approccio frammentato e settoriale.


La madre racconta in una lettera il dramma vissuto: «Mio figlio ha cambiato più volte piano terapeutico perché ha cedimenti emotivi e fisici. Più volte siamo ricorsi al Pronto Soccorso. La sua psichiatra è all’estero e non disponibile per mesi. Ogni volta veniamo indirizzati a un altro specialista, senza una continuità, senza una visione d’insieme. Più che una storia clinica è un inferno clinico».


Quando la diagnosi si perde: il ruolo dell’Ematologia nei disturbi complessi | Poliambulatorio IGEA Piacenza


Oltre la diagnosi: il ruolo dei fattori genetici ed ematologici


Nel corso degli accertamenti ematochimici, è emersa la presenza di iperomocisteinemia associata a una mutazione del gene MTHFR (fattore V Leiden). Questa condizione, presente nel 3,5% della popolazione, compromette il metabolismo della metionina e può determinare conseguenze importanti.


Possibili sintomi neurologici correlati:

  • declino cognitivo
  • demenza (come Alzheimer)
  • depressione
  • neuropatia periferica
  • cefalea e vertigini
  • disturbi dell’umore


Non si tratta quindi solo di un problema “psichiatrico” o “neurologico”: la radice è ematologica e metabolica, con ripercussioni sul sistema nervoso centrale.


Rischio cardiovascolare: trombosi e complicanze


La mutazione MTHFR con iperomocisteinemia non influisce solo sul sistema nervoso. Aumenta anche il rischio di:

  • coagulazione e trombosi
  • alterazioni della funzione piastrinica
  • riduzione della produzione di ossido nitrico
  • formazione di placche ateromasiche


Tutto questo si traduce in un incremento significativo del rischio cardiovascolare, con possibilità di infarti e ictus.


Quando la medicina settoriale non basta


Il caso descritto è emblematico: un problema ematologico è stato interpretato esclusivamente come disturbo neurologico e psichiatrico. Il risultato? Una sequenza di diagnosi parziali, terapie inefficaci e un paziente trattato come un “pacco postale”.


È qui che emerge con forza un concetto centrale:

  • la medicina specialistica, se isolata, non ha strumenti adeguati per affrontare problemi complessi e multidisciplinari.
  • Il Pronto Soccorso, a sua volta, non è la risposta: gestisce le urgenze, ma non può sostituire un percorso diagnostico approfondito e integrato.


Tornare a curare la persona, non solo la patologia


La lezione che possiamo trarre è chiara: i medici devono tornare a curare l’insieme, e non solo il particolare. La medicina moderna deve essere multidisciplinare, capace di mettere in relazione neurologia, psichiatria, ematologia, cardiologia e altri ambiti per arrivare a una diagnosi corretta e a una terapia efficace.


Al Poliambulatorio IGEA di Piacenza, crediamo proprio in questo approccio: unire le competenze di più specialisti, garantendo una presa in carico globale e un percorso personalizzato. Solo così si può evitare che la sofferenza clinica diventi un “inferno clinico”.


La gabbia terapeutica diagnostica creata in questi anni dalla classe politica attraverso (linee guida e protocolli terapeutici) non ha alcuna relazione con la INDIVIDUALITÀ BIOLOGICA. Il sistema sanitario nazionale ha cosi. creato: inefficienza, disaffezione, malpractice generalizzata.


Si curano i sintomi, non le cause


Si abbandona il territorio, si abbandonano i pazienti; quello che una volta si chiamava assistenza e diventato disservizio.

IGEA, si pone in questa realtà come una opportunita sanitaria in controtendenza : assistendo, e prendendosi cura dei suoi assistiti.


Dott. Giuseppe Rossella Ematologo Internista Poliambulatorio IGEA Piacenza

Dott.  Giuseppe Rossella

Ematologo e Internista Poliambulatorio IGEA Piacenza

Poliambulatorio IGEA Piacenza

Condividi questo articolo

Diabete e attività fisica: quali vantaggi | Poliambulatorio IGEA Piacenza
Autore: Igea Piacenza 29 settembre 2025
Diabete e attività fisica: quali vantaggi L'attività fisica è uno dei pilastri fondamentali nella gestione del diabete. Non si tratta solo di un ausilio al controllo glicemico, ma di una vera e propria terapia complementare, capace di migliorare la qualità della vita, ridurre i rischi cardiovascolari e prevenire complicanze a lungo termine. In questo articolo, il Dott. Mario Lateana, diabetologo del Poliambulatorio IGEA di Piacenza, ci guida alla scoperta dei benefici dell’esercizio fisico per le persone con diabete di tipo 1 e 2.
Diabete: un insieme di tante patologie… Gli organi a rischio | Poliambulatorio IGEA Piacenza
Autore: Igea Piacenza 22 settembre 2025
Diabete: un insieme di tante patologie… Gli organi a rischio Il diabete mellito non è una singola malattia, ma un insieme complesso di condizioni metaboliche che influenzano l'intero organismo. Se non ben controllato, il diabete può compromettere il funzionamento di diversi organi vitali. In questo articolo, il Dott. Mario Lateana, esperto in Diabetologia presso il Poliambulatorio IGEA di Piacenza, approfondisce le principali complicanze del diabete e gli organi maggiormente coinvolti nel lungo periodo.
Altri post