Sensibilità al glutine non celiaca
Sensibilità al glutine non celiaca: sintomi, diagnosi e gestione nutrizionale
La
sensibilità al glutine non celiaca (NCGS, Non-Celiac Gluten Sensitivity) è una condizione che coinvolge un numero crescente di persone. Pur non essendo una forma di celiachia né un’allergia al grano, provoca sintomi intestinali ed extraintestinali spesso simili, rendendo difficile la diagnosi.
Che cos’è la sensibilità al glutine non celiaca?
La NCGS è una condizione clinica in cui il paziente manifesta sintomi legati al consumo di glutine senza però evidenziare i marcatori tipici della celiachia (anticorpi antitransglutaminasi, atrofia villare, etc.) né quelli dell’allergia al frumento.
I sintomi scompaiono con l’eliminazione del glutine e si ripresentano con la sua reintroduzione. La diagnosi è di esclusione, effettuata solo dopo aver escluso altre patologie o intolleranze.
Sintomi intestinali e extraintestinali
La sintomatologia può essere molto varia e comprende sintomi intestinali:
- Gonfiore addominale
- Dolore o crampi intestinali
- Diarrea o stitichezza
- Flatulenza
- Nausea
Sintomi extraintestinali:
- Stanchezza cronica
- Confusione mentale (“brain fog”)
- Dolori articolari
- Mal di testa ricorrenti
- Ansia e sbalzi d’umore
Tali sintomi migliorano notevolmente con l’adozione di una dieta priva di glutine, anche se non in modo immediato.
Il ruolo della dieta: evitare l’autodiagnosi
Molti pazienti, sospettando una reazione al glutine, eliminano spontaneamente il cereale dalla dieta. Tuttavia, questo può ostacolare una diagnosi corretta.È fondamentale rivolgersi a una figura esperta che può guidare il paziente attraverso un percorso dietoterapico mirato.
Il protocollo generalmente prevede:
- Reintroduzione temporanea del glutine per effettuare i test diagnostici.
- Eliminazione controllata del glutine per alcune settimane.
- Osservazione clinica e monitoraggio dei sintomi.
- Dieta personalizzata con supporto nutrizionale.
Accortezze nutrizionali e qualità della vita
Seguire una dieta priva di glutine può esporre a carenze nutrizionali (ferro, calcio, vitamine del gruppo B) se non correttamente gestita. È importante:
- Scegliere alimenti naturalmente privi di glutine (quinoa, riso, grano saraceno, miglio) e non frutto di eccessive lavorazioni
- Evitare eccesso di prodotti industriali “gluten free” spesso ricchi di zuccheri e grassi, per il motivo di cui sopra
- Monitorare i micronutrienti con esami ematochimici
Biologa Nutrizionista Poliambulatorio IGEA Piacenza
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