Stanchezza Cronica e Long COVID
Stanchezza Cronica e Long COVID: il Ruolo della Proteina Spike e dello Stress Ossidativo
A cura del Dott. Giuseppe Rossella, Direttore Sanitario del Poliambulatorio IGEA di Piacenza
Quando la stanchezza non è solo "fatica"
Nel corso della storia medica, il concetto di “stanchezza” è stato indagato con grande attenzione. Già il fisiologo italiano Angelo Mosso (1846–1910), con il suo saggio La fatica, distingueva tra stanchezza fisiologica e stanchezza patologica. Oggi, in piena epoca post-pandemica, ci troviamo di fronte a un nuovo tipo di affaticamento: la stanchezza cronica post-vaccinale o post-COVID, caratteristica del cosiddetto Long COVID.
Ma qual è la causa reale di questa condizione debilitante? Il legame tra vaccino anti-COVID-19 a mRNA, proteina Spike e infiammazione sistemica ci fornisce alcune risposte.
ATP: l’energia vitale della cellula
Per comprendere questo fenomeno, è necessario fare un passo indietro e analizzare i meccanismi energetici cellulari.
Le nostre cellule traggono energia principalmente dalla fosforilazione ossidativa, un processo che avviene nei mitocondri. Qui, grazie alla presenza di ossigeno, coenzimi come NADH e FADH₂ alimentano la catena di trasporto degli elettroni, portando alla sintesi dell’ATP (adenosina trifosfato) – la vera “benzina” che consente al nostro corpo di funzionare.
La produzione di ATP si basa su una serie di reazioni biochimiche concatenate:
- Glicolisi → produzione di piruvato e NADH
- Ciclo di Krebs → generazione di coenzimi ridotti
- Fosforilazione ossidativa mitocondriale → sintesi dell’ATP
- Ossigeno → fondamentale come accettore finale degli elettroni
Ma cosa accade quando questo sistema si blocca?
Infiammazione, ipossia e stanchezza: una catena patogenetica
Quando l’organismo affronta una risposta infiammatoria importante – come accade nel Long COVID o in alcune reazioni post-vaccinali – il sistema vascolare entra in crisi. L’infiammazione attiva la coagulazione intravascolare, stimolando fattori pro-coagulanti che possono portare a fenomeni trombotici locali. Questo compromette la microcircolazione e la distribuzione dell’ossigeno ai tessuti.
Senza ossigeno, la fosforilazione ossidativa si interrompe, bloccando la produzione di ATP. Di conseguenza, le cellule non riescono più a sostenere le loro funzioni metaboliche. Il risultato? Una sensazione persistente di stanchezza, anche in assenza di sforzi fisici.
Questa non è semplice “fatica”: è un’astenia sistemica, un’assenza strutturale di energia cellulare, figlia di uno squilibrio infiammatorio.
La proteina Spike come innesco dell’infiammazione
Nel contesto del Long COVID, la proteina Spike del virus SARS-CoV-2, o quella prodotta in seguito alla somministrazione del vaccino a mRNA, viene riconosciuta come agente scatenante dell’infiammazione. Numerosi studi hanno evidenziato come essa possa attivare risposte immunitarie sproporzionate, contribuendo a fenomeni vascolari e coagulativi in soggetti predisposti.
Questa iperattivazione immunitaria può causare danni endoteliali e ischemie tissutali, con conseguente compromissione della respirazione cellulare mitocondriale.
Stress ossidativo e mitocondri sotto assedio
A tutto ciò si aggiunge lo stress ossidativo, condizione in cui i radicali liberi superano la capacità antiossidante delle cellule.
Questo danneggia membrane, enzimi e mitocondri, aggravando ulteriormente la produzione di ATP.
Lo stress ossidativo cronico, mantenuto dall’infiammazione innescata dalla Spike, è oggi ritenuto uno dei principali responsabili della sindrome da stanchezza cronica post-COVID. I mitocondri, privi di ossigeno e danneggiati dall’infiammazione, non riescono più a produrre energia. Il risultato è un corpo che “non funziona”, perché le sue cellule non hanno carburante.
La stanchezza come sintomo “orfano” e sottovalutato
Molti pazienti che presentano stanchezza cronica post-COVID o post-vaccinale si trovano senza una diagnosi precisa. Troppo spesso, la loro condizione viene liquidata come “stress” o “psicosomatica”, senza considerare i processi biochimici reali e documentabili che la sostengono.
Ignorare l’importanza del circuito vascolare infiammato e il danno mitocondriale significa lasciare la stanchezza senza eziologia, orfana di una spiegazione e, dunque, di una cura.
Conclusioni: verso un nuovo approccio clinico
Il Long COVID e le condizioni post-vaccinali non possono essere affrontati con superficialità. La stanchezza cronica non è solo un sintomo secondario, ma un campanello d’allarme di squilibri profondi nei sistemi metabolici e immunitari dell’organismo.
Al Poliambulatorio IGEA di Piacenza, stiamo sviluppando percorsi integrati di valutazione e trattamento, basati su analisi clinico-laboratoristiche, valutazione infiammatoria e approcci multidisciplinari.
Il nostro obiettivo è quello di dare un nome e un trattamento a quella che troppo spesso viene liquidata come semplice "fatica".
Desideri approfondire o prenotare una visita? Il nostro team è a disposizione per aiutarti a ritrovare energia e benessere.
Ematologo e Internista Poliambulatorio IGEA Piacenza
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